venerdì 21 luglio 2017

Ulisse- 2°Ep. La Scuola -2°quadro:“Ci racconti una storia,professore”

Lettura ad alta voce testo italiano

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Testo italiano con Collegamento con alle note 
Trascritto da Traduzione di: Giulio de Angeli
Medusa Mondadori 1970

                                                                    

- Ci racconti una storia, professore.
- Sì, sì, professore. Una storia di fantasmi.
- Dove eravamo rimasti, qui? domandò Stephen, prendendo un altro libro.
- Non pianger più, disse Comyn.
- Avanti lei, Talbot.
- E la storia, professore?
- Dopo, disse Stephen. Continui, Talbot.
Un ragazzo bruno aprì un libro e lesto lo appoggiò dietro il baluardo della cartella. Recitò sgorghi di versi gettando sguardi in tralice sul testo:

- Non pianger più, dolente pastore, non pianger più
Ché Lycidas, tuo duolo, non è morto,
Benché sia sprofondato sotto l’equoreo piano…
Dev’essere un movimento, allora, un’attualità del possibile in quanto possibile. La frase di Aristotele si formò fra i versi barbugliati e andò alla deriva fino al silenzio studioso della biblioteca di Sainte Geneviève dove aveva letto, al riparo da una Parigi peccaminosa, per sere e sere. Gomito a gomito un esile siamese compulsava un manuale di strategia. Cervelli pasciuti e pascentisi intorno a me: sotto lampade a incandescenza, infilzati, con un tenue palpitare delle antenne: e nel buio della mia mente un bradipo del mondo sotterraneo, riluttante, schivo di luce, che muove le sue squamose volute di drago. Pensiero è il pensiero del pensiero.Tranquilla luminosità. L’anima è in certo modo tutto ciò che è: l’anima è la forma delle forme. Tranquillità subitanea, vasta, incandescente: forma delle forme.
Talbot ripeteva:
- Per la dolce possanza di Colui che camminò sulle onde.
Per la dolce possanza...
- Volti pure, disse tranquillamente Stephen. Io non vedo niente.
- Che cosa, professore? domandò candidamente Talbot, chinandosi in avanti. La sua mano voltò la pagina. Si ritrasse indietro e riprese perché proprio allora s’era ricordato. Di colui che camminò sull'onde. Anche qui su questi cuori vili si stende la sua ombra e sul cuore e sulle labbra di chi lo irride e sulle mie. Si stende sulle facce bramose dl coloro che gli offrirono l’obolo del tributo. A Cesare quel che è di Cesare,a Dio quel che è di Dio Un lungo sguardo degli occhi oscuri, una frase enigmatica da tessere e ritessere sui telai della chiesa. Sì.
Talbot infilò il libro chiuso nella cartella.
- Ho sentito tutto? domandò Stephen.
- Sì, professore. Alle dieci c'è hockey, professore.
- Mezza vacanza, professore. Giovedì.
- Chi sa rispondere a un indovinello? domandò Stephen.
Ammonticchiavano i libri, crepitano le matite, fruscio di pagine. Accalcandosi in gruppo infilavano e affibbiavano le cinghie delle cartelle, con un allegro vociferare:
- Un indovinello, professore? Lo dica a me, professore.
- A me, a me, professore.
- Uno difficile, professore.
- Ecco l'indovinello, disse Stephen:
Cantò il gallo al mattino
Il cielo era turchino:
In cielo i batocchi
Davan undici rintocchi.
E’ ora che quest’animuccia
In cielo vada a cuccia.
- Che cos'è?
- Che cos’è, professore?
- Ripeta, professore. Non abbiamo sentito.
I loro occhi si slargavano mentre i versi venivano ripetuti. Dopo una pausa Cochrane disse:
- Che cos'è, professore? Ci arrendiamo.
Stephen con un prurito in gola, rispose:
Si alzò e ruppe in una risata nervosa a cui le loro grida fecero un’eco di costernazione. Un bastone batté alla porta e una voce nel corridoio annunziò:
- Hockey!
Sciamarono, sgusciando dai banchi, scavalcandoli. In un baleno erano spariti e dal ripostiglio giunse uno sbattere di mazze e un parapiglia di scarpe e di voci

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Per leggere Il testo inglese e quello italiano a confronto
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Link a Drive 2°Ep. 2°quadro:Testo Originale 

con traduzione a fronte e note

da joyceproject.com

La sala di conferenza della Biblioteca Sainte-Geneviève.
Fonte: Wikimedia Commons.