giovedì 10 agosto 2017

Ulisse 2°Episodio VII quadro: Mr Deasy 4°: Gli Ebrei-le donne

Lettura ad alta voce

Testo italiano con link alle note di 
Traduzione: Giulio de Angelis

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Alzò l'indice agitandolo in aria come un vecchio prima che la sua voce si facesse sentire.
- Mi stia bene a sentire, Mr Dedalus, disse. L'Inghilterra è nelle mani degli ebrei. In tutte le posizioni più in vista: la finanza, la stampa. Ed essi sono il sintomo della decadenza di una nazione. Ovunque si radunino divorano la forza vitale della nazione. L'ho visto venire in questi anni. Come è vero che noi stiamo qua i mercanti ebrei sono già intenti alla loro opera di distruzione. La vecchia Inghilterra sta morendo.
Si allontanò rapidamente, gli occhi acquistando una azzurra vitalità nell'attraversare un ampio raggio di sole. Fece dietro front e tornò indietro.
- Sta morendo, disse, se a quest'ora non è già morta.
I suoi occhi sbarrati alla visione fissarono severi di là del raggio di sole in cui si era fermato.
- Un mercante, disse Stephen, è uno che compra a poco e rivende a molto, ebreo o gentile che sia, no?
- Hanno peccato contro la luce, disse gravemente Mr Deasy. E si vedono le tenebre nei loro occhi. Ed è per questo che vanno errando sulla terra fino ad oggi.
Sui gradini della Borsa di Parigi, uomini dalla pelle dorata che indicavano le quotazioni sulle dita ingemmate. Chiacchiericcio d'oche. Sciamavano rumorosi, goffi per il tempio, le teste vicine in combutta sotto tubini maldestri. Non loro: questi abiti, queste parole, questi gesti. I loro tondi occhi lenti smentivano le parole, i gesti ansiosi e inoffensivi, ma sapevano dei rancori accumulati intorno a loro e sapevano che il loro zelo era vano. Vana pazienza di accumulare e tesaurizzare. Il tempo avrebbe tutto disperso. Un tesoro accumulato al margine della strada: saccheggiato e via. I loro occhi sapevano gli anni dell'errare e, pazienti, sapevano i disonori della loro carne.
- Chi non l'ha fatto? disse Stephen.
- Cosa intende dire? chiese Mr Deasy.
Avanzò di un passo e si fermò accanto al tavolo. La mandibola gli scese di sbieco aperta indecisamente. È questa l'antica saggezza? Attende di sentire da me.
- La storia, disse Stephen, è un incubo da cui cerco di destarmi.
Dal campo di gioco i ragazzi levarono un urlo. Un fischietto sibilante: meta. E se l'incubo ti tirasse un calcio proditorio?
- Le vie del Creatore non sono le nostre vie, disse Mr Deasy. Tutta la storia si muove verso un'unica grande meta, la manifestazione di Dio.
Stephen accennò col pollice alla finestra dicendo:
- Quello è Dio.
Urrà! Ahi! Fiuuuu!
- Che cosa? chiese Mr Deasy.
- Un urlo per la strada, rispose Stephen, alzando le spalle.
Mr Deasy abbassò gli occhi e si tenne per qualche tempo le pinne del naso strette fra le dita. Levando di nuovo lo sguardo le liberò.
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Per leggere Il testo inglese e quello italiano a confronto
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Link a Drive 2°Ep. 7°quadro:Testo Originale 

con traduzione a fronte e note

da joyceproject.com

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